In Italia esistono ancora reattori nucleari in attività, nonostante la chiusura dei sistemi di potenza a seguito del referendum del 1987. Si tratta dei reattori utilizzati a scopo di ricerca, presenti nei laboratori o università, quasi tutti giunti in Italia negli anni 60 dagli USA. Come riportato da Wikipedia, i reattori attualmente in funzione sono quattro:
- Pavia – TRIGA LENA (modello TRIGA Mk.II, 250 kW): Università di Pavia (1965 – operativo)
- Palermo – AGN-201 “Costanza” (zero-power): Università di Palermo (1960 – operativo)
- (Roma) – TRIGA RC-1 (modello TRIGA Mk.II modificato, 1MW): Ente Nazionale Energia Atomica – Centro di Ricerca Casaccia (1960–1987, riattivato 2010-operativo)
- (Roma) – TAPIRO (modello Argonne Fast Source Reactor modificato, 5 kW): Ente Nazionale Energia Atomica – Centro Ricerca Casaccia (1971–1987, riattivato 2010-operativo)
I sistemi sono tutti sub-critici, quindi non adatti per un funzionamento continuo e ovviamente non erogano energia (elettrica). Queste macchine tuttavia sono proficuamente utilizzate per attività di ricerca in moltissimi campi. Sono infatti gli ultimi e unici sistemi rimasti in Italia in grado di sviluppare flussi neutronici (escludendo gli acceleratori di particelle ed i tokamak).
E’ interessante segnalare come, di recente, gli esperti della IAEA, nell’ambito delle attività di supporto ai centri di ricerca, abbiano effettuato una survey del reattore LENA di Pavia (link seguente).