Il concetto di reattore “galleggiante” è stato proposto dalla Russia (URSS in precedenza), a seguito delle attività di ricerca e sviluppo portate a termine per i rompighiaccio a propulsione nucleare.
In seguito l’idea è stata sviluppata in un progetto operativo per un reattore di piccola dimensione (un SMR quindi), della potenza di circa 30 MWe, destinato a fornire elettricità alle località costiere dove il rifornimento energetico è più difficile. Inoltre il sistema può anche fornire acqua desalinizzata. Il reattore è montato a bordo di una nave, priva tuttavia di propulsione autonoma (viene rimorchiata fino alla destinazione).
La prima di queste unità è stata completata ed è appena entrata in funzione (dicembre 2019) (Akademik Lomonosov).
Portando il concetto alle estreme conseguenze, DCNS (azienda francese specializzata in costruzioni navali) ha proposto il concetto FLEXBLUE. In pratica un sottomarino nucleare ridotto a semplice generatore e ancorato sul fondo ad una opportuna distanza e profondità dalla costa. Il sottomarino lavorerebbe in modo del tutto automatico (senza equipaggio) e secondo i progettisti permetterebbe di produrre elettricità ad un costo veramente basso.
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